16 novembre 2008

Renato Brunetta, o del nulla assoluto

Che Brunetta sia ministro in questo governo principalmente perchè è uno dei pochi politici al mondo più bassi di Berlusconi è fatto oramai accertato.
Ma non è l'unico motivo.
Altro importante fattore "di merito" per la sua promozione a ministro della PA sta nel livore profondo che egli prova nei confronti dei lavoratori e, più in generale, dell'intero mondo che lo circonda.
Per motivi a noi oscuri (ma molto probabilmente legati a qualche problema avuto in gioventù), il Brunettolo (come viene chiamato bonariamente dagli amici più intimi) semplicemente odia il mondo intero. E riversa il suo odio, nella migliore tradizione del liberismo italiano, nei confronti delle fasce sociali più deboli.
Le sue ultime uscite non fanno ben sperare per la sua tenuta psichica, pur tuttavia c'è qualcosa che il nostro (si fa per dire) ministro potrebbe fare di utile.
Nella sua globale "operazione trasparenza" potrebbe dare risposta alla richiesta avanzata dal presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto, il quale ha scritto al Magnifico Rettore dell'Università romana chiedendo che vengano resi pubblici i dati relativi alle ore di presenza del prof. Brunetta presso la cattedra universitaria e i relativi compensi. Al Magnifico Rettore dell’Università di “Tor Vergata”, il Presidente Repetto, ha chiesto ufficialmente, “nello spirito del principio di leale cooperazione istituzionale sancito dall’art 22 della Legge 241/90, se tra il 1999 e il 2008 il Prof. Brunetta, Professore Ordinario di Economia del Lavoro presso l’Università romana, abbia preso aspettativa o, in caso contrario, come abbia conciliato tutti i propri incarichi. E qualora abbia mantenuto attivo il proprio incarico di professore ordinario, quante ore di presenza abbia garantito e mantenuto a “Tor Vergata”, con quali retribuzioni relative ed eventuali ulteriori consulenze”.
Ecco, i giorni di presenza dell'onorevole europeo Brunetta del 2008 grosso modo li conosciamo (meno del 50%). Saremmo curiosi se va meglio sul fronte Brunetta-professore universitario.
Magari scopriamo che questa ossessione dei "fannulloni" è null'altro che una particolare tipologia contorta di transfert curativo.
A forza di ribadire, su tutti i media compiacenti, falsità come se fossero la verità rivelata (ad esempio i dati sui giorni di malattia del pubblico impiego, presi a campione e ufficializzati invece come se fossero quelli totali), si sta convincendo di essere dio (e in questo rischia la concorrenza diretta del grande capo di governo) e macina una stupidaggine dietro l'altra. L'ultima in ordine cronologico: "il paese è con me".
Lo diceva anche il suo primo sponsor prima che gli italiani lo prendessero a monetine...

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