13 aprile 2010

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22 marzo 2010

L'insostenibile declino della chiesa cattolica

Se il vaticano decide di entrare a gamba tesa nella campagna elettorale per le elezioni regionali, vuol dire che tira una brutta aria al di là del Tevere. Se poi fa direttamente campagna elettorale per la candidata del centrodestra, tra i cui sponsor spiccano elementi contigui alla mafia e molti fascisti col braccio sempre teso, allora è lecito pensare che la crisi che attraversa le stanze vaticane sia veramente molto seria.
Ci saremmo aspettati che i vari bagnasco affrontassero con serietà il problema della pedofilia che sta sconvolgendo le chiese cattoliche di tutto il mondo, invece li troviamo in piena campagna elettorale contro l'eretica Bonino. L'oscurantista Ratzinger ci trascina in pieno medioevo dunque...
E si trascina dietro anche le forze più vitali che gli sono vicine.
In un periodo in cui vi sono almeno 3-4 scandali al giorno di piccole vittime di preti, monaci e suore, è di oggi la notizia che l'Azione Cattolica (che sembrava scomparsa negli ultimi 15 anni, mai una presa di posizione pubblica) ha diffuso una nota 'per stigmatizzare quanti hanno cercato di coinvolgere, nelle questioni relative agli abusi sessuali di sacerdoti nei confronti di minori, anche la persona del Papa'.
Non si sa da quali agenzie Franco Miano prenda le notizie, ma è singolare che il presidente della maggiore associazione (una volta) laica del nostro Paese si presti ad essere strumento di controinformazione del vaticano. I casi di abusi sessuali in parrocchie di cui Ratzinger era vescovo, e nel periodo in cui egli era vescovo, sono oramai abbondantemente documentati. Solo Miano li sconosce evidentemente.
Ai miei tempi l'Azione Cattolica si sarebbe schierata dalla parte delle piccole vittime, ma i tempi cambiano...

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12 febbraio 2010

Il puttanaio...

«... io sono atterrato in questo istante da.. dagli Stati Uniti... se oggi pomeriggio se Francesca potesse... io verrei volentieri ... una ripassata... »

A parlare è colui che, a buona ragione, può essere definito il secondo uomo più potente d'Italia dopo Berlusconi. Nonchè il suo sodale principale, allo stato attuale: il suo braccio destro, il suo "esecutore". La seconda B di quella che oramai è conosciuta come "la B2".
L'uomo della provvidenza, nonchè della emergenza continua, è incappato in un brutto guaio. Lui e la potentissima struttura della Protezione Civile, che si è costruito intorno negli anni, evidentemente si sentivano intoccabili, vista la copertura di cui godono da parte del grande capo, e visto anche il progressivo deterioramento della società civile italiana, che sempre meno sembra attenta a tutti i diabolici meccanismi con i quali il peggior governo di sempre le sta sottraendo (alla società civile) sempre maggiori spazi di intervento e di potere, concentrandolo nelle mani di sempre meno persone. Anzi, di una sola: Guido Bertolaso.
Qualcosa è andato storto, e il vaso di pandora si è aperto.
Speriamo che questa volta si possa andare sino in fondo, e che si possa dare una spallata decisiva a questo sistema corrotto di potere orgiastico, che a fronte di montagne di denaro fatto guadagnare agli amici senza regola alcuna ottiene come contropartita benefit, beni mobili e immobili, e tante, ma proprio tante, allegre e gioiose puttane.

10 febbraio 2010

Il giorno del ricordo... manipolato

Ogni anno, dal 2004, il «Giorno del ricordo» viene usato dalla retorica dei partiti della destra italiana, che affonda le sue radici nell'ideologia fascista, per cancellare le responsabilità italiane e repubblichine nei massacri in terra slava e per ricordare foibe ed esodo dall'Istria e da Zara in modo «regressivo e profanatorio».
Quel piccol-uomo di Alemanno lo usa per organizzare il «Viaggio nella civiltà istriano-dalmata», una sorta di viaggio della memoria che finisce - paragonando le foibe alla Shoah - per banalizzare volutamente l'Olocausto.
La ricostruzione dei sempre-fascisti, falsata e manipolata, della tragedia delle foibe, a fronte di presunti 10-15000 morti italiani mai documentati e di cui non è mai stato ricostruito un elenco accettabile, nasconde il massacro di centinaia di migliaia di jugoslavi (e di civili italiani che lì vivevano) perpetrato dalle milizie fasciste, da sole o al servizio delle SS.
E alla fine raggiunge lo scopo di riattizzare gli odii nazionalistici antislavi, che furono proprio all'origine dell'aggressione fascista del 1941.
Ogni giorno di più, il nostro Paese si avvicina nei modi, nei provvedimenti, nell'arroganza del potere, nell'impunità dei potenti, all'epoca più buia della nostra storia.
Bisogna mantenere alta la vigilanza, perchè il fascismo, in nuove forme, può tornare in qualsiasi momento; anzi, ha già da tempo ripreso ad incancrenire il tessuto civile italico: da quando qualcuno di cui faremmo volentieri a meno decise di "scendere in campo"...

07 febbraio 2010

I nuovi piccoli balilla di La Russa

Il ministro-mefistofele l'ha chiamata mini-naja, sperimentandola lo scorso autunno con gli alpini di Bolzano.
Sarà pure "mini", ma intanto per questa balzana idea si è previsto un budget di 21 milioni di euro. Non pochi, in tempi di crisi.
Ma cosa faranno questi baldi giovanotti durante queste poche settimane di "corso"? Secondo La Russa avranno «una preparazione atletico-culturale di tipo militare». Si eserciteranno in «attività ginnico-sportive, addestramento base di difesa personale, nozioni sulla leadership, igiene alimentare».
Vi ricordano qualcosa queste parole? Già, indovinato! Sono grosso modo le finalità costitutive dei piccoli balilla o, se preferite, delle avanguardie giovanili fasciste di mussoliniana memoria.
Le analogie e le "vicinanze" col ventennio più buio della storia d'Italia cominciano ad essere troppe; e ad inquietare anche gli spiriti più ottimisti.
Non dovremmo porre un argine a tutto ciò?

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22 gennaio 2010

Il ritorno in Tv di Barbareschi

Un programma di cui non si sentiva la mancanza, il Barbareschi Sciock.
Se voleva tentare di fare "sperimentazione", come tanto amano a La7, doveva evitare di ispirarsi (ad esempio) ai predicozzi che l'inutile piroso fa nel suo programma Niente di personale. Ma soprattutto doveva evitare come la peste l'ipocrisia di apparire come ciò che NON E'.
La battuta sulla donna col velo, le tre transgender (ma erano veramente tali?) perfettamente integrate nella società (forse...). Ipocrisia a piene mani.
Barbareschi è stato eletto nel parlamento (nel quale sembra essere presente al 50% tra l'altro...) nelle liste di berlusconi. Vale a dire che è rappresentante del governo più razzista che la Repubblica ricordi, alleato con la lega, che le bimbe col velo non le fa nemmeno salire su un palco a salutare il Presidente della Repubblica (leggere Il Manifesto di oggi 22 gennaio, in proposito), che gli extracomunitari li preferisce sui fondali dei mari piuttosto che negli studi televisivi, che i transgender e gli omosessuali li picchia quando non li ghettizza.
Francamente crediamo che Barbareschi farebbe meglio ad onorare i 23.000 euro che NOI contribuenti gli regaliamo ogni mese, e lasci fare la TV a chi ha veramente qualcosa di non retorico da dire...

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20 dicembre 2009

L'insostenibile inutilità di Studio Aperto

Studio Aperto, si sa, è più un rotocalco gossip che un telegiornale.
Quando però tenta di "affacciarsi" sul mondo della notizia, vengono fuori pavidi e inutili servizi senza un perchè.
Capita quindi di sentire la storia di un carabiniere (onore alla benemerita) che dopo aver fatto causa ad un semi-delinquente per risarcimento danni, si è ritrovato sul groppone il pagamento dell'imposta di registro della sentenza civile di risarcimento, visto che la controparte colpevole del misfatto era, come spesso accade in questi casi, un nullatenente.
Dov'è la notizia? Casi di questo genere se ne verificano centinaia ogni giorno in Italia. Perchè enfatizzare oltre ogni decenza la circostanza che "l'Agenzia delle Entrate ha chiesto al povero carabiniere l'imposta di registro"? Soprattutto perchè fermare qui la notizia e non riportare che altro l'Agenzia delle Entrate NON poteva fare?
Quale può essere dunque la fine di questo servizio? Studio Aperto ovviamente non propone una fine di senso compiuto, nè lo potrebbe in verità vista la materia grigia che gira da quelle parti.
E allora a questi "professionisti" propongo io una conclusione degna per questo servizio.
Questo governo ha una maggioranza bulgara. Per eliminare queste situazioni inique sarebbe sufficiente una modifica normativa molto molto semplice al Testo Unico che regola l'imposta di registro.
Ecco: Studio Aperto si faccia promotore presso il suo "padrone", nonchè padrone di questo governo e di questa maggioranza parlamentare, di tale modifica. In questo modo quel servizio (per così dire) giornalistico acquisterebbe un significato.
Altrimenti sarebbe il caso che il servizio giornalistico (?) di Italia1 continuasse ad occuparsi di gossip...

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17 dicembre 2009

Io credo

Io credo che JKF sia stato ucciso da Lee Oswald con un proiettile che ha giocato nella macchina alla pazza impazzita entrando e uscendo da tutte le parti nella testa del Presidente USA.
Io credo che non esistano altre forme di vita al di fuori della Terra.
Io credo che il DC9 di Ustica sia esploso in volo a causa di un cedimento strutturale.
Io credo che, applicandomi per un paio di mesi, riuscirò a far volare un Boeing 757 a livello del suolo per alcuni chilometri per farlo schiantare dritto dritto contro il Pentagono (frenando appena in tempo per danneggiare solo il primo anello e non quelli immediatamente più interni).
Io credo che Pinelli sia volato dalla finestra perchè si è sbilanciato da solo volendo uccidere una mosca che si era posata sul vetro.
E poi credo che Tartaglia abbia lanciato su berlusconi una statuetta del Duomo di Milano causandogli in un sol colpo un taglio appena sotto l'occhio, la frattura del setto nasale, la rottura di due denti e un taglio al labbro. Danni così seri da richiedere il ricovero per tre giorni (tre) e una decina di giorni per non far rimanere sul volto del premier segno alcuno...

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30 novembre 2009

I trent'anni di "The Wall"

Il 30 novembre 1979 veniva pubblicato lo storico album dei Pink Floyd.
Forse non il "migliore" che il più grande gruppo rock mai esistito abbia pubblicato, ma sicuramente quello "concettualmente" più importante: sintesi perfetta della elaborazione socio-culturale-psicologica che Roger Waters aveva in qualche modo "imposto" al gruppo. E che vedrà la sua naturale conclusione in "The Final Cut", in cui Waters si libera finalmente di tutti i suoi fantasmi.
The Wall, a trent'anni di distanza, è attuale più che mai: tanto musicalmente quanto concettualmente.
La musica, anche nella successiva interpretazione live degli ultimi tour del gruppo, resta di un impatto emotivo enorme. Le riflessioni sull'alienazione dell'uomo contemporaneo, e l'inquietudine a tratti angosciosa che lo permea mantengono inalterata, a trent'anni di distanza, tutta la loro forza.
Una pietra miliare, una delle poche "opere rock" che si possano definire tali. La più grande.

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26 novembre 2009

Il giornalista di Feltri che minacciava se stesso

Francesco Guzzardi, giornalista collaboratore della redazione genovese del 'Giornale', e' stato denunciato alla procura dalla Digos per simulazione di reato e procurato allarme, accusato di essersi auto inviato un messaggio minatorio corredato dalla firma "terroristica" della stella a cinque punte. Il messaggio, scritto a mano, era stato messo sotto la porta della redazione del ' Giornale' di viale Brigate Partigiane la scorsa settimana. E' bastata una semplice prova calligrafica a far emergere la verita'; e Guzzardi ha ammesso di avere vergato il messaggio.
Commentare seriamente una farsa del genere, degna figliolanza del "giornalismo" del mastino di Arcore, Feltri, sarebbe darle una dignità che non merita. Preferisco riportare di seguito (l'autore non me ne vorrà) l'intervento che Alessandro Robecchi ha fatto in proposito su "Il Manifesto" di oggi: è esilarante, ma al contempo dovrebbe farci riflettere. Tanto.


La crisi rende nervosi, crea paura, confonde, e costringe molti a fare due lavori. Come non essere solidali quindi con Francesco Guzzardi, il valoroso cronista ligure de Il Giornale costretto a scriversi da sé le lettere di minaccia firmate Brigate Rosse, a consegnarle in redazione, a leggere con commozione le mail di solidarietà dei lettori? Tutto da solo! Ci chiediamo con angoscia cosa abbia dissuaso Francesco Guzzardi, questo eroe del suo tempo (e purtroppo pure del nostro) dallo spararsi in un piede, dal rapirsi da solo.
Pare di vederlo, nel sonno che si urla da solo «comunista!», magari che studia come gambizzarsi e poi che dichiara (ma questo è vero): «Se chi ha scritto questo messaggio intendeva intimorirmi o addirittura costringermi a tacere, è bene che se lo tolga subito dalla testa». Bravo Guzzardi! Non lasciarti intimorire dalle lettere di minaccia che ti scrivi! Va detto che la lettera minatoria, vergata a mano, con una stella a cinque punte e la scritta Brigate Rosse non era di quelle piacevoli. Diceva testualmente: «Non abbiamo ancora deciso se spaccare il culo prima al vostro servo Guzzardi l'infame della Val Bisagno e degli sbirri o passare prima da voi molto presto lo scoprirete» (la punteggiatura è tutta sua). Non esattamente il solito linguaggio brigatista, tanto che qualcuno si era preoccupato: dove andremo a finire se anche le Br cominciano a scrivere come un concorrente del Grande Fratello? La Digos di Genova, per fortuna, ha messo le cose a posto: è bastato far scrivere due righe al Guzzardi per capire che la vittima delle minacce e il minaccioso brigatista erano la stessa persona. Per fortuna ora è tutto chiarito, possiamo rilassarci, smettere di tremare, leggere con qualche divertimento le lettere di solidarietà all'autominacciato che se la prendono con quei cattivoni di comunisti. E magari andarsi a ripescare le dichiarazioni dei giorni scorsi sul pericolo terrorista. Il ministro Sacconi: «Prosciugare l'acqua in cui nuotano i pesci dell'eversione!». Giusto! Bravo! Prenda un po' di carta assorbente e vada a Il Giornale. Lì c'è da far bene.
(Alessandro Robecchi)