11 agosto 2009

Il cerebroleso

Che è un cerebroleso possa arringare dal un palco quattro seguaci adoranti è sicuramente fatto curioso. Che lo stesso sia un ministro della Repubblica è una circostanza tutta italiana (come molte delle peculiarità del governo che lo psiconano ci sta imponendo da un po' di tempo a questa parte).
Se poi al cerebroleso è concesso dire di tutto, ad esempio che gli immigrati che arrivano in Italia sono tout-court assassini, senza che monti una marea di indignazione a spazzarlo via, assieme a tutte le camicie verdi che gli stanno attorno, allora vuol dire che il livello di attenzione-tensione civile nel nostro Paese è a un punto pericolosamente basso. E che da oggi in poi tutto può accadere in Italia.
Queste ultime farneticazioni arrivano dopo le ronde di mussoliniana memoria, l'esame di dialetto padano per i professori del nord, le bandiere regionali al posto del tricolore e la bocciatura senza appello delle celebrazioni per l'unità d'Italia.
I compagni di maggioranza del cerebroleso balbettano giustificazioni ed aggiustamenti che sono peggio delle farneticazioni, l'opposizione istituzionale si limita a sterili slogan senza efficacia, la Sinistra sembra incapace anche solo di tenere desta l'attenzione della società civile (con la solita, inesauribile eccezione di qualche organo di informazione).
Io, impiegato statale al nord, per quel che può valere RIFIUTO la luciferina offerta di un salario maggiore rispetto al mio omologo collega del sud. Il cerebroleso può prenderli lui quei soldi, ed utilizzarli per un utile fine presso qualche clinica svizzera...

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